Alfano
Testimoni del welfare

Patrizia Alfano di UISP Piemonte a #TestimoniDelWelfare

Aggiornato il: 22 Febbraio 2022 -
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Patrizia Alfano riconfermata alla guida di UISP Piemonte

“Coniugare sport, cultura e sociale è un valore importante per il bene delle comunità, al quale chiediamo che l’ente pubblico dia il giusto riconoscimento”.

“Lo sport fa parte delle politiche di interesse pubblico, al pari di sanità, istruzione e cultura. In altri Paesi europei è governato da un ministero che vi investe risorse pubbliche, mentre in Italia ciò non avviene ancora”. Lo afferma Patrizia Alfano, da pochi giorni riconfermata alla presidenza regionale di Uisp, l’Unione Italiana Sport per Tutti, Associazione di Promozione Sociale Nazionale e Regionale aderente al Forum del Terzo Settore.

“Non mi riferisco allo sport professionistico o dilettantistico di alto livello, ma a quello con una finalità esplicitamente sociale, che caratterizza le attività di associazioni come la nostra, e per il quale mancano in Italia gli investimenti” prosegue la presidente. Da molti anni attiva nel mondo sportivo, Patrizia Alfano parla con grande passione e competenza delle iniziative messe in atto da Uisp.

Eletta presidente regionale per la prima volta nel 2017, vanta un lungo curriculum di militanza e di impegno costante nel settore della formazione, di cui è responsabile nazionale.
Uisp Piemonte coordina e rappresenta ai tavoli istituzionali un migliaio di società affiliate, sportive, culturali, ricreative e sociali, che complessivamente coinvolgono oltre 100 mila persone. Una realtà radicata nel territorio, con una storia di oltre settant’anni.

Ci vuole parlare della vostra mission?
“Uisp persegue l’obiettivo di estendere il diritto alla pratica sportiva a tutti i cittadini e la ritiene un elemento importante delle politiche di welfare. Esprime dunque una forte attenzione al sociale, che coniuga con la passione per lo sport. L’ attività motoria è fondamentale per il benessere psico-fisico, la salute, la socializzazione, sconfigge la solitudine. Contribuisce alla formazione dei bambini e dei giovani.
Organizziamo attività di educativa di strada rivolte ai giovani, attività motoria per anziani, anche presso le case di cura.
Siamo presenti nelle scuole e nei centri estivi, con attività sportive e ludico-motorie. Gestiamo impianti sportivi e attività rivolte a persone con disagio psichico e diversamente abili, percorsi di inclusione per stranieri, per minori dell’area penale e per detenuti.
Siamo un’importante rete che offre alle persone di ogni età e alle associazioni la possibilità di aderire e di usufruire anche di servizi assicurativi, di consulenza legale e fiscale e di convenzioni, con accesso ai nostri percorsi formativi nazionali”.


Collaborate anche con i servizi sociali?
“Ad esempio con i centri di salute mentale, poiché è noto che l’attività sportiva consente di ridurre il ricorso ai farmaci, anche drasticamente. I servizi sociali spesso ci chiedono aiuto, anche se non sempre abbiamo le forze per poter dare risposte alle loro richieste. Per questo occorrerebbe che fosse valorizzato il ruolo pubblico di queste attività, in modo che possano avere il giusto riconoscimento economico. Noi invece siamo sostenuti principalmente dalle quote dei soci, che in alcuni casi non incassiamo neppure”.

Anche dalla coniugazione di sport e cultura sono scaturite iniziative interessanti…
“Abbiamo realizzato ad esempio “I borghi in cammino”, in collaborazione con l’associazione “I borghi più belli d’Italia”. Si è trattato di una serie di passeggiate tra storia, sapori e natura che hanno riscosso un notevole successo”.

E in altre occasioni avete dimostrato una particolare attenzione anche alle culture di altri popoli…
In Borgo Vittoria, a Torino nord, gestiamo una piscina, la Massari, che ogni domenica apriamo alle sole donne. In questo modo soprattutto le signore musulmane possono partecipare alle attività. Le nostre istruttrici e i nostri istruttori spesso diventano un vero e proprio punto di riferimento, anche per aspetti che non riguardano direttamente l’attività sportiva”.

Quanti sono coloro che lavorano in Uisp Piemonte?
“Sono circa 500 persone, tra istruttori, figure organizzative e dirigenziali. Anche l’apporto del volontariato è molto significativo”.

Con la pandemia avete dovuto sospendere tutte le iniziative?
“Purtroppo la maggior parte. Abbiamo reagito cercando di curare, almeno online, le relazioni con le persone, rimanendo, anche solo a distanza, dei riferimenti per loro. Sono nate attività direttamente collegate all’emergenza, ad esempio, a Bra, un gruppo di signore si è messo a cucire mascherine, che poi l’associazione ha distribuito gratuitamente. In un altro caso una signora vittima di violenza ha potuto, grazie all’intervento dell’associazione, reagire e denunciare la situazione. Si è trattato di interventi anche semplici, ma efficaci, come la pulizia dei cortili dalle foglie, per restituirli al gioco dei bambini, almeno quando le regole della pandemia lo permettevano. Ora ci auguriamo di poter tornare presto ad aprire tutte le nostre attività”.

Le vostre attività sono anche amatoriali?
” Uisp organizza campionati e gare accessibili a tutti di 180 discipline sportive. Quelle che prevedono i campionati nazionali hanno potuto riprendere gli allenamenti, nonostante il Covid.
Nello sport amatoriale prevale la voglia di divertirsi e stare bene, al di la della prestazione e del risultato. Abbiamo diversi atleti, anche ex professionisti, che da noi hanno iniziato o ritornano per il gusto di stare insieme”.

Il nome di un campione?
“Junior Messias, un calciatore che, arrivato in Italia con un barcone, ha iniziato con noi e adesso gioca nel Crotone. E’ un caso particolare, di cui siamo orgogliosi, ma ce ne sono tanti altri meno noti”.

E’ per tutti i Messias, soprattutto quelli sconosciuti, soli, e senza un futuro da professionisti, che nelle piscine e nelle palestre trovano benessere, accoglienza e amicizia, che Uisp chiede alla pubblica amministrazione di dare ascolto e adeguato sostegno.


Lidia Cassetta