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La povertà educativa tra discussioni e approfondimenti

Aggiornato il: 15 Giugno 2022 -
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Un momento di riflessione e di discussione per guardare all’oggi pensando al domani. Il convegno “Bambini, investire sul presente per un futuro migliore”, accolto venerdì 10 giugno alle OGR di Torino, è stato soprattutto un’occasione di confronto tra enti, istituzioni e chi si occupa di educazione e di problematiche sociali sul territorio. Promosso dal Forum del Terzo Settore Piemonte, con il sostegno della Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria, ha visto una nutrita partecipazione sia nella Sala Duomo delle Officine Grandi Riparazioni, sia in collegamento streaming. 

Gli interventi sono stati aperti da Giovanni Quaglia, presidente della Consulta delle Fondazioni del Piemonte e della Liguria, seguiti poi da quelli dei numerosi relatori. Un incontro che ha destato non solo l’interesse degli addetti ai lavori, ma anche dei mezzi di comunicazione che hanno rilanciato i temi venuti fuori. 

«Di povertà educativa si parla troppo poco e non si fa ancora abbastanza – ha spiegato Anna Di Mascio, portavoce del Forum del Terzo Settore Piemonte –. Servirebbero interventi molto robusti, con delle politiche che contrastino il fenomeno: Governo e Regioni devono orientare un flusso di risorse continuativo e combattere la dispersione scolastica». Questa dichiarazione è stata alla base del discorso ed è stata ripresa dall’agenzia Ansa a firma Barbara Paloschi nel corso della mattinata del 10 giugno e poi ribattuta da numerosi siti. Parole evidenziate pure nel servizio realizzato da Alessandro Colombo e andato in onda su Radio Veronica. 

Anche il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha sottolineato la criticità della situazione. «La povertà educativa è uno dei problemi più rilevanti che abbiamo a Torino – ha dichiarato -. Per contrastarla servono investimenti importanti di natura pubblica e collaborazione con il privato. E’ necessario mettere insieme investimenti di carattere educativo con altri di natura strutturale atti al miglioramento degli spazi di cui i ragazzi fruiscono. C’è poi un secondo asse di lavoro che riguarda le scuole, che devono sempre più diventare un luogo non solo di formazione ma anche di socialità, aiutando l’attività che viene fatta nel contrasto alla povertà educativa». Considerazioni alla base di “Le scuole più belle siano in periferia così si può superare l’emarginazione”, articolo de La Stampa uscito sabato 11 giugno a firma Bernardo Basilici Menini.

Si è poi tratteggiata la situazione dei più piccoli. Il Corriere della Sera di sabato 11 giugno ne ha parlato in un articolo intitolato “La mappa dei posti negli asili dice che la povertà educativa è in periferia nord della città” a firma Chiara Sandrucci. Così come La Repubblica di sabato 11 giugno in “Asili nido, Piemonte maglia nera al Nord. A Torino offerta adeguata solo in centro”, pezzo di Cristina Palazzo, mentre La Stampa ha titolato “70% Senza nido”, ancora di Bernardo Basilici Menini. 

L’attenzione si è poi spostata sui ragazzi più grandi. «Il disagio mentale tra gli adolescenti è cresciuto del 30-40%», ha affermato Di Mascio. La Stampa, ha dedicato sabato 10 giungo un approfondimento in merito, ne “Disagio mentale e bullismo, adolescenti sempre più fragili”, sempre a firma di Bernardo Basilici Menini. Pure TorinoOggi venerdì 10 ne ha parlato in “Pandemia, crisi economica e non solo: ecco cosa minaccia i giovani a rischio povertà educativa” di Massimiliano Sciullo.

Di Franca Cassine