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Il Terzo Settore chiede di “Mettere in agenda la solidarietà”

Aggiornato il: 15 Settembre 2022 -
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Mettere in agenda la solidarietà. Questa la richiesta fatta dal Forum del Terzo Settore alle diverse forze politiche in vista delle prossime elezioni. L’impegno nei confronti della solidarietà nei diversi programmi elettorali è troppo poco presente. 

Per questo motivo lo scorso 7 settembre a Roma è stato presentato, alla presenza di esponenti delle varie forze politiche candidate alle elezioni, il documento contenente le richieste programmatiche del Forum Nazionale Terzo Settore, alla cui stesura ha contribuito anche il Forum Regionale del Piemonte. 

Contrasto alla povertà, sostegni strutturali alla famiglia, incentivi per le comunità energetiche, attuazione del Piano sulla non autosufficienza, riduzione dei divari territoriali e maggiore coinvolgimento del Terzo settore nell’amministrazione condivisa per realizzare il Pnrr e le politiche pubbliche: questi e molti altri i temi che il Terzo settore ha portato all’attenzione della politica, chiedendo scelte nette e coraggiose per immettere il Paese su solidi binari di sviluppo sostenibile. 

«Il Terzo settore è quello che da sempre legge i bisogni delle persone operando al loro fianco nei territori, ma anche quello che individua soluzioni e strumenti per dare risposte adeguate e affrontare le emergenze – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore -. Alle forze politiche proponiamo un modello di società che, a maggior ragione alla luce delle crisi che il Paese sta attraversando, non può che essere più inclusivo e sostenibile, in cui la solidarietà non sia considerata un lusso ma una condizione essenziale di sviluppo». 

«L’urgenza di azioni di solidarietà è sempre presente – dice Anna Di Mascio, portavoce del Forum Terzo Settore del Piemonte -. Le forze politiche non possono non tenere conto della grave situazione sociale ed economica del nostro Paese e della nostra regione. Le nostre richieste rendono evidente il nostro impegno». 

La situazione è sotto gli occhi di tutti e a parlare sono le cifre. 

L’Italia è entrata nel primo ventennio del XXI secolo con 4,6 milioni di persone in povertà assoluta, di cui 1,4 milioni sono minori. A fine 2020, il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre i due terzi della ricchezza nazionale, mentre il 60% più povero appena il 14,3%. La povertà energetica colpisce 4 milioni di famiglie. In Italia una donna su due non lavora e il tasso di disoccupazione è il terzo più alto in Europa. Oltre 3 milioni di giovani non studiano né lavorano. Gli indicatori relativi alla salute, all’istruzione, al lavoro e ai servizi continuano a registrare profondi divari territoriali. 

L’invecchiamento della popolazione è sempre più rapido: in Italia il tasso di natalità è tra i più bassi al mondo e si stima che nel 2050 la quota di ultra 65enni ammonterà al 36% degli abitanti. Le persone che non fanno sport né praticano attività fisica sono il 35,2% della popolazione. Il Paese spende solo lo 0,7% del Pil in servizi sociali territoriali contro una media europea del 2,5% e appena lo 0,28% del reddito nazionale lordo in cooperazione allo sviluppo contro lo 0,7% definito dagli impegni internazionali, mentre prevede di aumentare fino al 2% del Pil la spesa militare. 

Il Terzo settore opera attraverso 360mila enti non profit con 860mila persone occupate e oltre 5,5 milioni di volontari, mettendo in atto pratiche di innovazione sociale e imprenditoriale realizzando modelli di welfare inclusivo e di solidarietà organizzata dentro le comunità, operando soprattutto nelle periferie sociali del Paese e del mondo, dove sono tangibili molte delle contraddizioni di un modello di sviluppo che necessita di una maggiore giustizia sociale e ambientale. 

Sei i punti individuati. Il primo è “Contrastare le povertà multidimensionali e le disuguaglianze socio-economiche”, il secondo “Economia sociale, giusta transizione ecologica e digitale”, il terzo “Welfare: diritti, benessere, autonomia”, il quarto “Promuovere la pace e un’Europa del dialogo e dell’accoglienza”, il quinto “Costruire coesione, promuovere cittadinanza e partecipazione” e il sesto “Investire nel Terzo settore e nell’amministrazione condivisa”. #mettereinagenda. 

Di seguito il link a cui trovare il documento programmatico del Forum Terzo Settore: https://bit.ly/3ql5JTL